Per il secondo anno consecutivo Vittorio Palumbo nella grande famiglia SG

Vittorio Palumbo, martello classe 1992, per il secondo anno consecutivo nella grande famiglia SG Volley Roma, risponde a qualche domanda in merito alla sua esperienza pallavolistica:

Come e quando è nata la tua passione per la pallavolo? ricordi il tuo esordio?
La mia passione è nata sulle spiagge giocando a beach volley, poi il passaggio all'indoor ed è iniziato un lungo amore. L'esordio lo ricordo a sprazzi, sicuramente una partita under 14.

La tua soddisfazione più grande ricevuta in questo sport?
La soddisfazione più grande è di certo la convocazione e il successivo esordio in serie B2, raggiungendo una rocambolesca salvezza nelle ultime 5 giornate.

C’è un evento particolare che ti è rimasto nel cuore?
Un evento che mi è rimasto nel cuore è stato il giorno della promozione in serie C , campionato vinto con un gruppo di tutti amici storici, cresciuti nello stesso vivaio.

Hai un mito pallavolistico?
Un mito per me è senza dubbio Samuele Papi, un esempio in campo e fuori.

Quali sono le caratteristiche di un perfetto giocatore?
Un perfetto giocatore deve avere Tecnica , carisma ed estro. Amo i giocatori che rendono questo sport uno spettacolo divertendo le persone che lo guardano.

Un tuo pregio e un tuo difetto?
Credo che il mio pregio e il mio difetto siano strettamente legati: l'emotività in campo.

Quando sei entrato a far parte della grande famiglia SG?
Questo è il secondo anno che faccio parte della SG, una società che ti accoglie come un figlio.

Quali sono le tue sensazioni sulla squadra?
La squadra quest'anno è davvero completa e competitiva, con un'allenatrice che a mio parere è il nostro Top Player.

Quale pensi sarà l’impronta della squadra nel Campionato?
La squadra punta in alto, inseguiamo questa promozione con una voglia ed una adrenalina che si sente nell'aria. I buoni propositi ci sono, sta a noi rispettarli fino alla fine.

C’è un significato speciale dietro  il numero con cui giochi?
Il 6 mi accompagna ormai da tutta la vita, è un numero che non ho scelto, mi ha semplicemente scelto. È un numero in cui mi imbatto quotidianamente anche in maniera casuale, non ci sono spiegazioni, lo sento mio da sempre.