“La soddisfazione più grande è quella di poter giocare con persone che militano nella pallavolo sin da piccoli e di poter giocare con loro alla “pari”. Il primo incontro tra me e la pallavolo è stato fortuito, in un campetto di cemento dietro una chiesa. Ho esordito con una squadra amatoriale con cui sono rimasto per circa 2 anni. Poi c’è stato quello che considero il mio ‘vero inizio’, in una seconda divisione maschile. Paradossalmente l'evento che più mi è rimasto impresso è fuori dal campionato federale: durante il Torneo Salicone penso di aver giocato, assieme ai miei compagni di squadra, una delle più belle ed intense partite della mia vita.”. Con queste parole Marco Antognoli, nuovo arrivo nella famiglia SG Volley, ci dimostra che spesso le cose migliori, come le passioni, nascono così, per caso. Le partite emozionanti non sono quelle ufficiali, ma quelle che rendi tali. “Sono stato accolto molto bene dalla società che si pone grandi, anche se forse difficili, obiettivi per il campionato. Tuttavia penso che il gruppo abbia ottimi elementi per poterlo affrontare: siamo una squadra che coesa è capace di vincere tutto.” Il centrale, classe 1989 di 191 cm di altezza, incita i compagni a non arrendersi mai, neanche difronte alle difficoltà. D’altronde lui stesso non è una persona che molla facilmente “Anche se 24 a 0 per gli avversari per me la partita non è ancora finita”. Scende in campo con il 69, o ‘sottosopra’, per ricordarsi che tutto può essere visto e vissuto da due prospettive. Questo numero gli ricorda anche il simbolo dei pesci, segno zodiacale della sorella. Sarà questo affetto che si porta accanto a dargli tutta questa forza?
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Oroglio, soddisfazione e tenerezza! Amatrice ringrazia
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